lunedì 19 marzo 2018

#noblesseoblige


Il progetto "#noblesseoblige" nasce nel 2014, si tratta di rielaborazioni pittoriche dei nostri amici animali, realizzate in digitale e poi stampate su tela.

Inizia per gioco, prendendo una foto della mia cagnolona Diva ed inserendola sul busto de "la ragazza con l'orecchino di perla"




dopo le prima prove scopro che può venire un bel lavoro, simpatico e divertente.
Il secondo quadro sarà il volto del mio cagnolone Flight inserito sul busto di Napoleone.


Il progetto quindi parte.




Lavori in corso...




Soggetti vari






                Le tele arrivano nelle loro case...





Chi fosse interessato può inviarmi una foto in buona risoluzione del suo amico animale per realizzare la tela, il soggetto di fondo sarà scelto sulla base della posizione della testa che ha nella foto e quindi prima di essere mandato in stampa si potrà visionare via mail.


giovedì 2 febbraio 2017

SGUARDI ....

Amo cogliere i dettagli della giornata, quelle immagini che se non catturate dalla visione del fotografo cadrebbero nell’oblio, non sarebbero visibili a nessuno, nemmeno alla sposa stessa.
Questi istanti catturati al volo conservano l’emozione provata in quel momento e la restituiscono intatta nel tempo.
Il fotografo ha il compito di cogliere al volo questi accadimenti, non costruiti, e di trasmetterli agli occhi degli altri, renderli partecipi, rendere pubbliche emozioni private.





venerdì 4 dicembre 2015

Trasposizioni


Preparando il workshop sulla danza ed il movimento, organizzato dal Laboratorio di Sperimentazione Fotografica, sto riflettendo su come spiegare dei concetti astratti, quali il cogliere l’anima eterea del movimento e il cercare il Pathos al di là della pura immagine documentaristica della danza, sulla valenza artistica di un’immagine piuttosto che sul suo aspetto di racconto fotografico di un qualcosa.







Cosa distingue un’immagine che ritrae un movimento di danza da una che ne coglie l’eterna essenza e che si trasforma, essa stessa, in arte? O meglio, quando un’immagine, o una serie di immagini, smettono di essere semplicemente delle testimonianze, dei reportage sulla danza, divenendo opere d’arte?
Quando l’occhio meccanico lascia il posto a quello della mente, alla rielaborazione, alla scelta operata della creatività. Non tutte le fotografie che ritraggono ballerini che si muovono su un palco sono opere d’arte, ma lo diventano soltanto quelle che ne riflettono il pathos, che ne catturano l’essenza.
                  
 Tratto dalla recensione alla mia personale “ sulle ali del vento” 2001 a cura di Adelinda Allegretti